Allergia ai pollini: dobbiamo ripensare le nostre piantagioni urbane?
Lo sapevi che una persona su quattro soffre di allergie? E che tra il 10 e il 20% della popolazione è allergica al polline? Non appena arriva il bel tempo, le persone allergiche a diversi pollini vivono un vero calvario. E ogni anno sembra peggiorare. La prima causa deriva dal notevole aumento dell’inquinamento, che ha fatto evolvere i pollini, rendendoli più forti e, quindi, più allergenici. Le giornate di sole significano anche un ritorno al giardinaggio. Ecco perché ti consigliamo di ripiantare le piantagioni per evitare allergie. Segui il leader!
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allergia ai pollini
L’allergia non è una malattia infettiva, è a malattia ambientale. In città, nonostante la vegetazione sia meno fiorita che in campagna, è qui che troviamo le persone più allergiche, perché non sono abituate a questa vegetazione e, quindi, il corpo è più fragile.
Bisogna fare una distinzione tra grandi pollini detti entomofili, che sono poco allergenici perché non volano nell’aria, e piccolissimi pollini anemofili che vengono trasportati dal vento. Sono molto allergizzanti.
Ripensa e modifica le piantagioni in città
Circa 2.000 persone muoiono di asma ogni anno. Pertanto, è essenziale migliorare la qualità dell’aria trasformando o incorporando spazi verdi.
Ad esempio, i paesaggisti dovrebbero scegliere le piante con parsimonia, alternando piante e alberi allergenici e meno allergenici. L’obiettivo sarebbe quello di ottenere una miscela di spazi verdi.
Ridurre i platani (che ormai sono quasi ovunque) e aumentare i rovi possono essere un modo efficace per ridurre il polline in città. Anche la manutenzione è un compito da non trascurare. La potatura degli alberi prima della comparsa dei fiori e lo sfalcio del prato devono essere regolari.
Piante allergizzanti forti e deboli
Il allergeni deboli sono costituiti principalmente da acero, castagno, noce, salice e larice. Molti altri alberi sono anche meno allergenici.
la categoria di moderatamente allergenico È composto da tende, frassini, ulivi e cedri. Queste specie permettono di diversificare le specie, ma attenzione a non renderle predominanti.
Il specie più allergeniche sono costituiti da betulla, platano, cipresso, quercia o persino nocciolo. Ma contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il polline di pino, che si riconosce per il suo colore molto giallo, è solo leggermente allergenico.
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